Io non c‘ero, io ci sono

Io non c'ero

Io non c’ero quando Dio ordinava al suo popolo eletto di radere al suolo le città e passare a fil di spada uomini, donne e bambini

Io non c’ero quando Augusto, dopo aver assediato riducendo alla fame e al cannibalismo i cittadini di Perugia, faceva banchettare le sue truppe con la carne dei vinti

Io non c’ero quando Roma veniva incendiata e i suoi cittadini crocifissi e i loro corpi sbranati dai cani

Io non c’ero quando i Papi ordinavano le sante crociate contro i Catari massacrando i cittadini delle loro città in nome dell’unico vero credo

Io non c’ero quando gli Inquisitori perseguivano senza sosta e con ogni mezzo gli eretici per farli condannare ai supplizi più infami

Io non c’ero quando i Conquistadores saccheggiavano e distruggevano popoli antichi per derubarli delle loro ricchezze e delle loro terre

Io non c’ero quando Hitler, Mussolini e quanti altri ordinavano di caricare i treni di persone da condurre nei campi di concentramento

Io non c’ero quando gli abitanti di Hiroshima e Nagasaki scomparivano in un attimo polverizzati da due bombe frutto delle somme intelligenze dell’epoca

Io non c’ero, ma ora ci sono

Io ci sono adesso che Israele massacra uomini, donne e bambini di ogni età e senza alcuna pietà

Io ci sono adesso che la vendetta viene spacciata per giustizia

Io ci sono adesso che le autorità prendono a mala pena le distanze dall’obbrobrio perpetrato da anni solo nel momento in cui diventa vomitevole

Io ci sono e vedo ora come allora i potenti della Chiesa che proferiscono ampollose frasi di circostanza e nei fatti stanno sempre dalla parte dell’oppressore

Io ci sono adesso che la censura legalizzata mette a tacere chiunque invochi la giustizia

Io ci sono adesso che i mass-media raccontano gli orrori come fossero frame di un videogioco

Io ci sono adesso che Social, Factcheckers e Wikipedia sono utilizzati per sostituire la verità con la menzogna

Io ci sono e il mio cuore si unisce a tutti quelli a cui è concesso solo un misero pianto nella loro intimità per l’immenso dolore provato.